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06.Dic.2021

Le fasi del sonno: ecco cosa succede quando ci addormentiamo

Per redigere e validare questo articolo, Imetec si è avvalsa della consulenza di un medico di medicina del sonno.

Dormire, che passione. Il riposo rappresenta una delle attività più importanti della nostra vita, anche se troppo spesso non gli diamo il giusto valore e non ci concentriamo abbastanza sulla sua qualità. Per riposare bene, infatti, non basta semplicemente “dormire tanto”: è importante che il momento del riposo segua alcune fasi precise e che queste non vengano disturbate, in modo tale da permettere al nostro organismo di trarne i maggiori benefici. Di sicuro la fase più nota del sonno è la cosiddetta “Fase REM”, ma in pochi sanno che il riposo segue diversi step, di diversa durata, tutti ugualmente fondamentali.

Vediamo quindi quali sono le diverse fasi del sonno, qual è la loro dinamica e la loro funzione e in che modo influiscono sul nostro riposo e sul nostro benessere.

Quante sono le fasi del sonno

Anche se non ce ne rendiamo conto, durante il riposo il nostro organismo attraversa in tutto cinque fasi, che si alternano in maniera ciclica (Fonte: American Academy of Sleep Medicine https://aasm.org/ ). Cosa significa? Ciascun ciclo completo del sonno dura solitamente circa 90-100 minuti, ripetendosi più volte fino al nostro risveglio. Le prime quattro fasi sono state classificate come “sonno non-REM”, mentre la quinta è detta “sonno REM” (acronimo di Rapid Eye Movement, per via dei movimenti oculari rapidi osservati durante la fase stessa). 

L’addormentamento

Solitamente la percezione della sonnolenza e la propensione al sonno avvengono durante la sera e sono massime durante le ore notturne. Perché? Tutto dipende dal nostro ciclo sonno/veglia, che segue un ritmo detto “circadiano” che si ripete ogni 24 ore. Quella dell’addormentamento è quindi una fase di transizione tra la veglia e il sonno ed è fondamentale per riuscire a dormire a lungo e riposare bene. Si tratta quindi di un momento molto delicato, che può essere facilitato da diversi fattori: un’adeguata umidità e temperatura della stanza, il giusto calore del letto, l’assenza di distrazioni esterne e molto altro. C’è chi riesce a dormire non appena spegne la luce, c’è invece chi ha bisogno anche di una ventina di minuti prima di riuscire ad addormentarsi.

La fase 1 del sonno, quella più leggera

Quante volte vi è capitato di avere a che fare con persone che sostenevano di avere “il sonno leggero”? In realtà la prima fase del riposo, immediatamente successiva a quella dell’addormentamento, dura dai 5 ai 10 minuti e include un primo rilassamento muscolare e una regolarizzazione della respirazione. Durante questa breve fase, la frequenza cerebrale è leggermente più lenta rispetto a quando siamo svegli: per questo è così facile svegliarci se disturbati in questi primi minuti di riposo.

La seconda fase: il sonno si fa sempre più profondo

Durante la cosiddetta “fase 2”, il sonno diventa sempre più profondo ed è più difficile svegliarsi, anche se risentiamo ancora molto degli stimoli ambientali esterni. L’attività muscolare è molto bassa e i movimenti degli occhi sono ancora lenti.

Nella terza e nella quarta fase il sonno è profondo

E finalmente, si dorme! Entriamo letteralmente nel mondo dei sogni, con la terza e la quarta fase del sonno. Recentemente questi due momenti sono stati uniti in un’unica fase, detta “Slow Wave Sleep” o delta sleep. È questo l’autentico sonno ristoratore, dove gli studi effettuati tramite elettroencefalogramma hanno rilevato una frequenza più lenta e un’elevata ampiezza delle onde cerebrali. Il sonno profondo si verifica proprio in questa fase, nella quale spesso è difficile essere svegliati (Fonte: Jordan J, Montgomery I, Trinder J. The effect of afternoon body heating on body temperature and slow wave sleep. Psychophysiology, 1990 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2274619/).

La fase REM

Veniamo al momento del sonno più noto, quello della cosiddetta “fase REM”. Come mai questo momento del ciclo del sonno è così presente nel linguaggio di tutti i giorni? Perché normalmente è durante questa fase che sogniamo. Se pensavate che i sogni durassero per ore ed ore, dovrete ricredervi. La durata media di un sogno, infatti, è di soli 10-15 minuti. Il sogno non è l’unico motivo per il quale la fase REM si differenzia dalle altre fasi del sonno. A livello fisiologico, nella fase REM il nostro cervello presenta quasi la stessa attività che mostra quando siamo svegli: anche la respirazione varia e si fa irregolare, mentre i muscoli rimangono privi di tono.

Nel corso della fase REM e delle due fasi immediatamente precedenti, come quella dell’addormentamento e del sonno leggero, alcuni fattori esterni possono influenzare il riposo. Ad esempio, è stato rilevato come il freddo eccessivo dell’ambiente nel quale si dorme può influire sull’inizio del sonno profondo, impedendoci di dormire bene e di ottenere benefici dal riposo. Un buon sonno ristoratore, insomma, prevede che nessun elemento ambientale disturbi le cinque fasi delle quali abbiamo appena parlato. Per evitare che la temperatura scenda bruscamente e per favorire l’addormentamento è bene creare il giusto grado di calore nel letto.

Per questo un buon scaldaletto può essere un alleato prezioso per aiutarci a fare dei veri e proprio “sogni d’oro”, per tutta la notte.

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